“Ex ospedale e aree dismesse. Ora serve un progetto serio”

Biella,Territorio
Il consigliere Pd Furia riapre il dibattito sulla "città del futuro": "Dal centrodestra solo promesse. Anche la scuola di polizia penitenziaria al Degli Infermi rischia di restare un piano sulla carta"

Il consigliere comunale e componente della direzione nazionale del Partito Democratico Paolo Furia prende posizione sulla mancata attuazione dei progetti privati lungo l’asse di via Carso. «Durante la campagna elettorale abbiamo sentito la maggioranza che oggi governa la città parlare di progetti possibili, magari venduti come già fatti, o approvati di corsa, al di fuori di qualsiasi disegno complessivo di città e di qualsiasi ragionamento più ampio sulle necessità e sull’orientamento nella ricerca dei fondi e degli interlocutori».

In particolare, Furia attacca sulla gestione della ristrutturazione del vecchio ospedale. «Ancora aspettiamo di conoscere la risposta del ministero dell’Economia e delle Finanze alla richiesta del sottosegretario alla Giustizia di finanziare integralmente un intervento multimilionario per trasformare il vecchio ospedale in centro di formazione del personale di polizia penitenziaria. Richiesta lanciata come promessa e certezza, in attesa del giusto dimenticatoio, ma noi non la dimenticheremo fino all’ultimo giorno della legislatura, questa sì è una promessa».

Sono tre le proposte avanzate dall’esponente Pd per sbloccare la situazione. «Occorre identificare con l’aiuto di una squadra di attori istituzionali i progetti sovralocali che impattino maggiormente sugli interventi su queste aree e dismesse. Un’altra delle priorità consiste nell’utilizzo più convinto delle procedure già previste dalla legge. In Regione il Partito Democratico ha chiesto un tavolo di lavoro permanente su Biella e su come gestire il finanziamento degli stabili dismessi. A questo proposito si chiede alla maggioranza che governa Comune, Regione e Paese di partecipare a un lavoro corale per la realizzazione di interventi su tutto il comparto della città moderna».

Fonte: La Stampa Biella

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