Di Silvano Esposito – Il Biellese
Intervista. Il segretario provinciale del Partito Democratico soddisfatto per l’obiettivo centrato in Regione con l’elezione di Emanuela Verzella. Però, aggiunge, «sulla mia candidatura qualcuno ha remato contro»
Non c’era grande euforia all’assemblea degli iscritti del Partito Democratico biellese, riunitasi per commentare il risultato delle elezioni di inizio giugno. Ad addolcire il pillolone è bastato il fatto che nel voto comunale in quello regionale la percentuale di voti del partito abbia superato la fatidica quota psicologica del 20 per cento, né che dopo anni sia tornata in consiglio regionale una rappresentante biellese, Emanuela Verzella. Qualcuno, infatti, ha fatto notare che in Regione il governatore uscente di centro-destra Alberto Cirio ha trionfato con grande distacco e che anche l’alleanza con il Movimento 5 Stelle non avrebbe cambiato l’esito. C’è più veleno di quando accaduto alle elezioni provinciali. Rinaldo Chiola, che da segretario provinciale si era ricandidato, non è riuscito a entrare nel consiglio di amministrazione biellese in Regione, ma è stato sconfitto dalla Verzella. Proprio lui ammette: «Qualcuno ha remato contro di me».
Segretario Chiola, più contento per l’elezione di Verzella in Regione o dispiaciuto per non essere stato eletto e per non entrare in consiglio?
Come segretario non posso che essere soddisfatto di aver raggiunto l’obiettivo di eleggere una rappresentante biellese in Regione. Bilanciare tra prima e poi è complicato, si tratta, senza dubbio, di una vittoria importante per il territorio. Come candidato, ho sofferto molto per le difficoltà di comunicazione nel gruppo, c’è stato anche chi ha remato contro. Senza il sostegno di una parte, mi sono trovato in difficoltà anche nella corsa alle preferenze.
Non pensa ci sia stata qualche difficoltà nel mobilitare gli elettori del Partito Democratico?
In effetti, uno dei principali problemi che abbiamo riscontrato è stato il distacco dalla base, non siamo riusciti a motivare i nostri sostenitori come avremmo voluto. La mancanza di una chiara comunicazione e l’assenza di un messaggio unificante hanno sicuramente influito. A livello locale e regionale ci siamo trovati a competere con una coesione e una forza organizzativa maggiori da parte del centrodestra.
Il risultato finale delle elezioni nel Biellese ha comunque portato al voto circa 34-44% di preferenze per noi, pari a 36 mila persone. Il Pd ha perso molti voti nelle aree centrali, mentre il centrodestra ha ottenuto il consenso necessario per vincere in vari comuni.
Si dice che ci sia stato un problema di rappresentanza tra gli elettori e la direzione del partito. È d’accordo?
Sì, la mancanza di un dialogo efficace tra la base e la dirigenza del partito ha causato un certo disallineamento. La nostra campagna elettorale non è riuscita a far percepire chiaramente i nostri valori e obiettivi. La comunicazione interna ed esterna va migliorata notevolmente.
In Provincia è stato un risultato deludente per il centrosinistra. Cos’è successo?
La frammentazione e la mancanza di unità tra le varie componenti hanno giocato un ruolo importante. Non siamo riusciti a presentare un fronte unito, il che ha influito negativamente sui risultati.
C’è stato anche un problema di selezione dei candidati?
Sì, in parte. Non tutti i candidati sono stati scelti con la partecipazione necessaria della base del partito. Questo ha portato a delle candidature che non hanno rispecchiato appieno le aspettative degli elettori, causando ulteriore disaffezione.
Cosa farete ora?
Il nostro obiettivo principale è quello di ricostruire un dialogo con la base e migliorare la comunicazione. Dobbiamo lavorare per rinnovare la fiducia degli elettori e costruire una piattaforma che rappresenti chiaramente le nostre priorità.
Si pensa di riorganizzare il partito a livello locale per ottenere migliori risultati alle prossime elezioni?
Assolutamente sì. Abbiamo già iniziato un processo di revisione della nostra struttura organizzativa e stiamo cercando di coinvolgere maggiormente i membri e i sostenitori del partito nella definizione delle nostre strategie future. L’obiettivo è costruire un’organizzazione più coesa e inclusiva.