Furia, tre «semplici» domande per l’avversario Delmastro

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L’esponente PD, dopo l’intervista a “il Biellese” del sottosegretario alla Giustizia.

Ha un seguito l’intervista rilasciata dal sottosegretario Delmastro al nostro giornale la settimana scorsa. A tratteggiarlo è Paolo Furia, esponente di punta del PD, che ha riflettuto sulle parole di Delmastro: «L’opportunità di avviare un dialogo sul merito delle scelte del Governo, tanto sui temi di politica generale quanto su quelli di diretto impatto sulla città e provincia di Biella, ci viene da una frase di Andrea Delmastro». Furia parte dalla frase in cui il sottosegretario dice “preferirei avere avversari e non nemici”: «Vorremmo interpretarla come un segno di rasserenamento del clima politico e mediatico tra maggioranza e opposizione, a Biella come in Regione e a livello nazionale. Vogliamo tuttavia interpretare un’opposizione come precisa e non disfattista. Ecco perché credo che un nostro esponente del Governo Delmastro dovrebbe fornire alcune risposte a domande molto precise».

Furia, che è nella direzione nazionale del PD, le domande all’avversario politico le formula così, indicandole come «semplici». Ecco la prima: «Tra il dire e il fare, in materia di polizia penitenziaria, c’è di mezzo il mare. Attraverso un ingente investimento di 70 milioni di euro il sottosegretario prevede di trasformare l’ex ospedale di Biella in una scuola di polizia penitenziaria. Oggi il problema della polizia penitenziaria non è creare nuove strutture ma di riempire quelle esistenti (solo in Piemonte ce ne sono due, una a Verbania e una a Cairo Montenotte, con aule vuote e dormitori che piangono tro che piene). Per riempirle occorre prevedere corsi di formazione che coprano tutte le esigenze di sostituzione del personale che nei prossimi anni andrà in pensione, e si tratta di un’urgenza considerato che a livello nazionale ci attendiamo la perdita di 10.000 unità di polizia penitenziaria nei prossimi 5 anni. Considerato lo stato in cui versa l’ex ospedale da 5 anni saranno esattamente i tempi necessari per rimetterlo a nuovo – fuori tempo massimo per affrontare il problema della polizia penitenziaria».

Spazio alla seconda: «Ancor sulla polizia penitenziaria: la ristrutturazione dell’ex ospedale è oggi a spanne (manca un progetto, per ora) indicata in 70 milioni di euro. Come si concilia la necessità di trovare risorse con i tagli agli enti locali che proprio il Governo di cui Delmastro fa parte ha approvato, tagliando a livello nazionale, 3 miliardi di euro? (sommando i 500 milioni per il servizio scolastico inclusi nella legge di bilancio dal 2025 al 2027)? Il Comune di Biella ci rimetterà centinaia di migliaia di euro (credo che il Governo debba comunicarci i contesti a cui rinunciare), ci sarà da tremare per lo stato delle manutenzioni; dobbiamo aspettarci dal 2027 i prossimi interventi sulle linee ferroviarie. E, per la sistemazione del vecchio ospedale uno solo dei temi che va affrontato, ma si possono pensare interventi molto più economici e lasciare che questa disponibilità di 70 milioni di euro che ci sarebbero specificamente per l’ex ospedale vengano usati per rimediare a problemi urgentissimi che non sono risolti né ieri né oggi né domani?».

Infine: «Sono tutti consapevoli, ora che Delmastro ha chiarito, che la sua espressione colorita “non lasciare inspirare i prigionieri dietro ai muri oscurati” non era altro che una metafora della giusta severità da riservare ai mafiosi. Purtroppo è successo che proprio dietro a quei muri oscurati si levano nelle carceri in ogni giorno suicidi (persino tra le guardie carcerarie) e che generano futura delinquenza (quando i detenuti avranno finito di scontare la loro pena potrebbero non risultare così ben rieducati). Cosa propone di fare Delmastro per rendere il carcere una realtà utile a ridurre le ricadute?

Nel carcere di Biella ad esempio ci sono 150 stranieri e 2 psicologi, possiamo pensare di intervenire tutti insieme per aumentare la presenza di figure fondamentali anche per agevolare il lavoro degli agenti di polizia penitenziaria? Possiamo contare sul ritiro della proposta di Fratelli d’Italia, depositata in Parlamento, per la reintroduzione del reato di tortura? Non siamo disfattisti, vorremmo evitare che questa campagna di propaganda, di sicurezza interna del carcere, continui a svantaggiare sempre le persone che insistono sul territorio di Fratelli d’Italia. Attendiamo fiduciosi risposte da Delmastro alle tre domande».

FONTE: IlBiellese del 26/11/2024

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