Il Consiglio regionale ha dedicato una seduta aperta alle condizioni di lavoro della Polizia Penitenziaria in Piemonte. È emerso un quadro preoccupante, fatto di sovraffollamento, carenze di personale e strutture inadatte. Gli agenti della Polizia Penitenziaria lavorano in condizioni difficilissime, affrontando turni massacranti in strutture spesso fatiscenti e sovraffollate. Questo scenario peggiora di anno in anno, mettendo a dura prova sia i lavoratori che i detenuti.
La consigliera Emanuela Verzella, insieme alle colleghe del PD, ha ribadito la necessità di un piano di manutenzione straordinaria per adeguare le strutture carcerarie agli standard europei e garantire condizioni di vita dignitose. Occorrono assunzioni di nuovo personale e investimenti nella formazione continua per chi opera in un contesto così delicato.
Un altro tema cruciale è quello dell’educazione e della riabilitazione. Investire sull’offerta educativa e formativa significa migliorare la qualità della vita dei detenuti e agevolare il lavoro degli agenti. Corsi di formazione, programmi educativi e corsi di lingua per i detenuti stranieri possono fare la differenza, aiutando a prevenire la recidiva e facilitando il reinserimento sociale.
Inoltre, la componente sanitaria necessita di un potenziamento urgente. La sanità carceraria, con risorse scarse e personale ridotto, non riesce a rispondere adeguatamente alle esigenze della popolazione detenuta. Rafforzare il servizio sanitario interno è fondamentale per evitare spostamenti frequenti dei detenuti nelle strutture ospedaliere, con conseguenti problemi logistici e di sicurezza.
“Se è vero che il grado di civiltà di un popolo si misura anche attraverso il sistema carcerario, allora è urgente ridisegnare un sistema che metta al centro la rieducazione e il rispetto della dignità umana,” conclude Verzella, invitando il Consiglio a prendere una posizione chiara e a intervenire con fondi straordinari per una riforma profonda del sistema.